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Parla il chirurgo che ha operato la donna trascinata dalla metro

"Natalya sta bene ma ha rischiato. Nella sfortuna è stata fortunata"


CREDIT: ILGIORNALE


Mario Arduini, chirurgo ortopedico del Policlinico Tor Vergata di Roma, è colui che lunedì ha operato Natalya Garkovic, la donna bielorussa di 43 anni trascinata per 135 metri dal treno della linea B della metropolitana di Roma.


A lui, che nell'intervento è stato coordinato da un'équipe dell'unità operativa complessa di ortopedia e traumatologia del dipartimento di Chirurgia di Tor Vergata diretto dal primario Umberto Tarantino, chiediamo dell'operazione e delle condizioni di salute della donna.


Arduini, perché lei?

«Perché sono uno dei due medici che a Roma sono specializzati nella chirurgia del bacino».


Perché l'intervento solo lunedì quando l'incidente è avvenuto mercoledì?

«La paziente è arrivata da noi giovedì. Poi quello per la riduzione di una frattura al bacino è un intervento tecnicamente complesso, che ha bisogno di una lunga organizzazione e che non si fa d'urgenza per ridurre il rischio complessivo di complicanze».


E l'intervento com'è andato?

«Tutto bene, non ci sono stati problemi. La donna sta bene e ora potrà pensare alle altre lesioni minori. Certo, è stato un intervento lungo, durato circa cinque ore, ma era nelle previsioni».


Prima dell'intervento aveva parlato con la signora?

«Certo, e mi era sembrata piuttosto tranquilla».


Che cosa vi siete detti?

«Più che altro le ho spiegato l'intervento e i possibili rischi».


E quali sono i rischi di un intervento al bacino?

«Quando uno si rompe il bacino vuol dire che è stato sottoposto a un trauma molto importante. All'arrivo in ospedale un fratturato al bacino viene automaticamente classificato come politraumatizzato».


Che cosa vuol dire?

«Vuol dire che per arrivare a fratturarti il bacino devi essere sottoposto a tali e tante lesioni da mettere a rischio la tua vita. E questo a causa dell'energia del trauma, delle lesioni associate, come quelle vascolari, e di altri eventuali danni, come uno shock ipovolemico (quando in presenza di una grave perdita di sangue e liquidi il cuore non riesce a pompare abbastanza sangue, ndr) oppure un'insufficienza multiorgano».


Pare di capire che la signora Garkovic se la sia cavata a buon mercato, visto il trauma a cui è stato sottoposta.

«Possiamo certamente dire che nella sfortuna è stata fortunata».


Quanti interventi del genere effettua ogni anno?

«Tra i 50 e i 60».


Quando un chirurgo si trova a intervenire su un paziente coinvolto in un caso di cronaca che ha fatto il giro del mondo, sente una pressione particolare?

«Personalmente no, si tratta di un intervento molto delicato, è molto più forte la pressione della sala operatoria di quella che arriva dall'esterno. Forse però al momento della preparazione sì, c'è un pensiero in più».

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Dott. Mario Arduini

Chirurgo Ortopedico

Il Dr. Mario Arduini è un Chirurgo Ortopedico esperto in Chirurgia dell'anca e del bacino.

Primario del reparto di Ortopedia dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma.

Esegue la libera attività presso la Casa di Cura Ars Biomedica a Roma e presso lo studio Medico Pasteur in viale Pasteur, 66.

Sedi

Ospedale Sant’Eugenio

Piazzale dell’Umanesimo, 10

Roma

 

Casa di Cura Ars Biomedica

Via Luigi Bodio, 58

Roma

 

Studio Medico Pasteur

Viale Pasteur, 66

Roma

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Il titolare è:


Dr. Mario Arduini

Laurea 2002 Università Cattolica (ROMA)

Abilitazione I/2003

Specializzazione Ortopedia e Traum. 2007

N° OdM 52551 Roma

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